martedì 4 settembre 2012

Condomini? Cani e gatti

Il bucato che gocciola dal balcone, gli odori troppo forti che si spargono per le scale, gli schiamazzi esasperati dei bambini che giocano senza il controllo dei genitori, i mozziconi di sigaretta lasciati nell’androne o il rumore dei tacchi sul pavimento, per non parlare del posto macchina perennemente occupato. Ma tra le cause di liti condominiali sempre più spesso ci sono anche gli animali domestici. Anzi negli ultimi anni sono diventati uno dei motivi principali di discussione. Addirittura nel 2010 sono state 37mila le richieste di consulenza e conciliazione in seguito a liti tra vicini scaturite dalla presenza di un animale. In pratica un litigio ogni 12 minuti, ovvero circa 103 litigate al giorno. Lo denuncia l’Aidaa (Associazione italiana difesa animali e ambiente). Protagonisti degli scontri sono per il 70 per cento i cani, per il 26 per cento i gatti e per il 2 per cento i conigli. L’altro 2 per cento riguarda tartarughe, uccelli canterini e altri animali. C’è il caso, ad esempio, della signora di Milano che ha fatto causa alle 500 famiglie del suo condominio per via di tre gatti che vivevano nel cortile. Tutti i condomini li tolleravano, ma lei no: i peli entravano dalla finestra e le provocavano l’asma. Oppure il caso limite del signore che vuole tenere un cavallo nel garage o di quello che possiede duemila piccioni viaggiatori che infastidiscono il proprietario della villa accanto. In testa alla classifica delle regioni dove si litiga di più per gli animali in condominio ci sono la Lombardia e il Lazio. Le città più rissose Milano, Roma e Padova. A scatenare le liti sono motivi futili: cani che abbaiano o che sporcano gli androni e i giardini condominiali, gatti che sconfinano nelle proprietà del vicino, colonie feline mal sopportate. Non mancano questioni legate all’abbaiare dei cani durante le ore di riposo o di notte e alle condizioni igieniche in cui sono tenuti i cani in appartamento che provocherebbero odori insopportabili, per non parlare delle proteste relative agli escrementi lasciati dagli animali negli spazi condominiali. Molte volte però, sottolineano dall’Aidaa, gli animali sono solo un pretesto per litigare. Spesso infatti cani, gatti, conigli o criceti diventano una scusa per dispute che hanno origini antiche nel tempo

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